La bellezza di Atrani sta nella coreografia che la spiaggia gli disegna intorno e nell’intrico di abitazioni, poste l’una sull’altra, che lo fa somigliare a un presepe, soprattutto la sera quando le luci sono accese.
Di giorno, le stradine che l’attraversano sembrano talvolta sparire dentro le case, per poi riemergere d’incanto in uno slargo, una piazzetta, dove la luce del sole è finalmente libera di irradiarsi.
Atrani, vicinissimo ad Amalfi, è il borgo costiero che meglio ha conservato la struttura originaria, risalente al medioevo, fatta di vicoletti, archi, cortili, piazzette e le caratteristiche “scalinatelle”.
Atrani ha una piccola spiaggia raccolta e protetta da cui, la sera, partono le lampare per la pesca; di notte, i mille punti luminosi delle lampare in mare sono la più bella visione che si possa avere del Mediterraneo. In un posto così piccolo ci sono tante cose da vedere. Perché Atrani, al tempo delle repubbliche marinare, era abitata dalle famiglie più nobili di Amalfi; e qui i Dogi erano incoronati e seppelliti.
Da visitare assolutamente è la Grotta dei Santi. Una piccola cavità naturale, che si apre su di un terrazzamento coltivato a limoni, dal perimetro di un quadrilatero irregolare e dalle pareti decorate da affreschi in stile bizantino, risalenti al XII sec. e raffiguranti i 4 Evangelisti. Tale grotta è quello che rimane del Monastero benedettino maschile dei SS. Quirico e Giulitta, fondato nel 986 dall’Arcivescovo Leone I. Sul fondo verde campeggia un santo guerriero, certamente San Giorgio, con il braccio levato a reggere l’asta.